La bellezza è inclusività: la mission di Ricomincio da me

Myriam Mazza ha partecipato all’incontro Make up celebrates diveristy, il vitural stages di Cosmoprof che si è tenuto il 18 ottobre scorso. Ecco il suo intervento             

Nel 2015 ho creato Ricomincio da me, un progetto sociale nato per dare supporto e accudimento dermocosmetico a tutte le donne che, pur affrontando le terapie oncologiche, non vogliono perdere la propria femminilità. Aiuto gratuitamente le donne a occuparsi del proprio aspetto: è importante che si sentano donne, ogni giorno, anche nella terribile malattia. Regalo bellezza, serenità e cura.

Ricomincio da me è nato nel 2015, ma il lavoro è iniziato concretamente il 18 ottobre del 2017. Quindi oggi Ricomincio da me compie 3 anni, e sono orgogliosa di come sia cresciuto, si sia evoluto e insieme trasformato. È diventato sinonimo di inclusività. 

Puntiamo in alto, con un obiettivo preciso: ogni donna malata di cancro deve potersi guardare allo specchio al mattino, e vedersi bella. 

Ecco, la bellezza per me è prevenzione. Non parlo della bellezza stereotipata a cui siamo abituati, ma attenzione, consapevolezza di sé. Stando accanto alle “mie donne”, come amo definirle, ho capito la mia missione:coccolarle, accudirle. Perché nonostante le terapie invasive, la perdita di capelli, di sopracciglia, le occhiaie profonde e la pelle che cambia, loro cercavano e cercano bellezza, femminilità. Ho ricominciato a studiare per specializzarmi in dermoscosmesi e estetica oncologica. Le pazienti hanno bisogno dei prodotti giusti, fatti “su misura” in base alle cure a cui si stanno sottoponendo.  

Ricomincio da me organizza diversi laboratori, all’interno di ospedali, cliniche, associazioni in diverse città italiane. Lo scopo è offrire consigli, supportare la persona nella scelta della giusta referenza cosmetica, con protocolli mirati e personalizzati

Per chi affronta le terapie oncologiche, che inevitabilmente lasciano segni a volte anche duraturi, la pelle può diventare una grande nemica, soprattutto a livello psicologico. “Sentirsi bene nella propria pelle” è importante per tutti, per loro di più. 

Ogni mio intervento dermocosmetico è personalizzato e inclusivo. Non importa il colore della pelle, l’etnia, l’orientamento o l’identità di genere, l’età o altro, la diversità è un dono e la pelle è il primo (e più bello) strumento di comunicazione. È relazione, unicità.

Ricomincio da me è legato al concetto di bellezza per tutte e tutti, alla bellezza come bene comune e ha ottenuto il patrocinio morale di Diversity, no profit impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusione, favorendo una visione del mondo che consideri la molteplicità e le differenze come valori e risorse preziose per le persone e le aziende. Credo nella grande opportunità dell’essere inclusive e inclusivi, di accogliere ogni diversità come ricchezza.

Per questo, dall’accudimento dermocosmetico rivolto alle donne che si stanno sottoponendo a terapie oncologiche, abbiamo aperto i nostri laboratori anche a tutte le persone che vogliano prendersi cura di sé e sentirsi apprezzate nella loro unicità. 

Un anno fa è partito il nuovo progetto Mi sento bene, a cui tengo moltissimo: un laboratorio di auto make up per le persone che vivono un disagio economico. Non tutte e tutti possono permettersi di acquistare prodotti cosmetici costosi. Nei laboratori di Mi sento bene insegniamo piccoli e grandi segreti di make up e beauty, a usare il trucco come strumento per valorizzare ogni parte del viso, mettere in risalto le peculiarità. Ho scoperto che diverse persone, dopo aver partecipato, hanno deciso d’intraprendere degli studi di estetica: ne sono orgogliosa. 

Ma che cosa significa realmente diversità? Io per prima mi sono sempre definita “diversa” (Foto laurea). Guardare questa foto mi fa sorridere. 18 anni fa, mentre preparavo la mia tesi di laurea, sono stata derisa perché parlavo della cosmesi come “cura, terapia dell’anima”. Mi sono occupata di come la cosmesi dovesse esaltare le caratteristiche, il colore della pelle, anche i difetti, e renderli unici. Poi, ho studiato perché la cosmetica si potesse occupare anche di diversità.

Oggi, apro le porte a chi in qualche modo si sente discriminata o discriminato per un colore di pelle diverso, o a chi ha problematiche cutanee legate a diverse patologie (foto delle mie ragazze con problematiche cutanee: la dermocosmesi è uguale per tutte e tutti, l’unica differenza la fa il bene che nutri per te.

Siamo tutte e tutti uguali, siamo tutte e tutti diversi. E da questi concetti è nato il progetto BeautyInclusive, dopo una chiacchierata con due donne, due amiche, che stimo moltissimo, Gabriella e Lisa. Si tratta di un laboratorio all’interno della Maison Le Fanfarlo, la scuola di burlesque milanese coordinata e diretta da Lisa Dalla Via, insegnante e creatrice del progetto che interpreta quest’arte non come fine ma come strumento di empowerment femminile. Affianchiamo Lisa con i nostri laboratori: cerchiamo non di uniformare, ma di esaltare la bellezza come unicità. 

Come farmacista, figlia di farmacista di trincea a Torre del Greco, sono sempre stata abituata sin da bambina a tirare fuori qualcosa di buono. Per me, la bellezza deve essere accessibile a tutte e tutti. E mi batterò sempre per far scoprire il suo potere “inclusivo”, in ogni tipo di diversità. 

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